1936 - Raffaele Carlesso con Bortolo Sandri vince la gialla e strapiombante parete Nord-ovest della Torre di Valgrande (Civetta) in tre giorni di durissima lotta, superando tetti e strapiombi che opposero difficoltà decisamente estreme. Soprattutto all’inizio della scalata, per uscire da una grotta fu superato un tetto orizzontale sporgente per più di quattro metri sul vuoto: simili passaggi fino ad allora erano soltanto stati superati in palestra a pochi metri da terra, ma mai in montagna. Oggi la “Carlesso” alla Valgrande è una classica che i bravi riescono anche a salire in sole quattro ore…!. Ma attenzione: tutti i chiodi sono in parete e ve ne sono anche di troppo, elegantemente si passa dall’uno all’altro sulle comode staffe con i gradini di metallo e con grande rapidità si superano gli strapiombi. Ben diverso fu il compito di Carlesso: con pesanti corde di canapa, con pochi e pesanti moschettoni di ferro, armato di alcuni grossi chiodi che dovevano andar bene per ogni fessura, aiutandosi con asole di cordino che alla lunga segavano il piede dell’arrampicatore, sospeso nel vuoto senza cinturoni ma legato con le corde alla vita, a volte dovette combattere per ore intere per riuscire a piantare un chiodo in uno strapiombo o sotto il famoso tetto!.
1941 – Viene vinta parete Sud della Torre di Valgrande (Civetta) da parte di Marino De Toni e Cesare “Ceci” Pollazon. Il capocordata, De Toni, si trova ad improvvisare un off-width: la più faticosa delle sofisticate tecniche di arrampicata ad incastro perfezionate più in là dagli Americani!.
Il tiro più duro vede un impianto di otto chiodi, quantità che obbliga inevitabilmente ad una progressione anche in libera.Questa lunghezza di corda sarà valutata di 7° grado ed esproprierebbe la Pumprisse in Kaisergebirge del titolo di prima via di VII° grado.
1977 – Heinz Mariacher con Luisa Jovane liberano sulla parete Sud della Torre di Valgrande (Civetta) la via Delle Guide confermando che il tiro chiave è di 6b-.